L’argento è considerato, insieme all’oro e al platino, uno dei metalli più preziosi. E’ lucido, di colore bianco e di consistenza tenera e per queste sue caratteristiche – oltre al fatto di essere un ottimo conduttore di elettricità e di calore – è utilizzato in moltissime lavorazioni ed è ampiamente impiegato sia nella realizzazione di gioielli che in quelli di oggetti da ornamento per la casa all’interno della branca che da lui prende il nome appunto di argenteria.
Il suo impiego e le sue proprietà sono conosciute sin dall’antichità, tanto da essere menzionato addirittura nel libro della Genesi. In natura è possibile trovarlo sia sotto forma di minerale che puro e negli ultimi secoli il paese che si è distinto come massimo produttore è stato il Messico: celebri le miniere di Guanajuato. Il maggior produttore al mondo, però, resta il Perù con un quantitativo di più di 110 milioni di once all’anno ma si distinguono anche gli Stati Uniti, l’Australia ed il Canada anche se con produzioni decisamente minori. Il nostro Paese, invece, pur non essendo un grande produttore, ha giacimenti di buona qualità nella regione Sardegna, in particolare nella zona del Sarrabus.
A fare poi passi da gigante nello scenario dei principali produttori da qualche decennio è – e come poteva essere diversamente? – la Cina.
Come si è detto, l’argento ha ancora un larghissimo impiego, soprattutto per quanto riguarda la realizzazione di monili e di argenteria, ossia oggettistica per la casa come vassoio, vasi, posate, cornici, etc. In passato nelle occasioni speciali si era soliti portare in dono un oggetto realizzato in argento – ma anche un lingotto di materiale puro ai neonati come augurio di prosperità – come regalo estremamente apprezzato. Questa usanza non si è persa nel tempo ed ancora oggi, ad esempio, resta il regalo preferito per matrimoni ed altre ricorrenze del genere. Ovviamente cambia il design, le linee si fanno più moderne, le forme seguono la moda del momento, ma la materia principale resta la stessa: l’argento. E non esiste casa in cui non sia presente almeno un oggetto fatto con esso.
Tuttavia l’argento viene impiegato anche nella produzione di gioielli, in particolare quelli etcnici. Proprio per questo spesso i monili che acquistiamo in vacanza di sovente nelle località esotiche possono rivelarsi dei veri e propri oggetti di valore sempre che si tratti di vero argento però!
Ma come si può fare per assicurare all’argento uno stato di conservazione ottimale? Per le sue caratteristiche difficilmente si deteriora ma è portato ad ossidarsi, ossia assumere quella tipica patina scura tendente al bronzo che intacca il suo fascino. Per pulirlo è necessario utilizzare sempre ed esclusivamente un panno morbido che non graffi il materiale. Poi si può decidere di utilizzare o un prodotto specifico di quelli che si acquistano anche al supermercato oppure, come facevano le nostre nonne, una miscela di acqua, sale e bicarbonato che farà ritornare splendente il nostro argento! Anche l’impasto di dentifricio e limone e l’utilizzo di uno spazzolino da denti dalle setole molto morbide è una metodologia largamente impiegata.
Per riconoscere l’argento autentico da un surrogato è sempre consigliabile rivolgersi ad un esperto di settore, magari anche in uno dei tanti compro oro ed argento che si trovano in ogni città. In queste strutture, infatti, esiste del personale tecnico in grado, anche attraverso l’utilizzo di tecniche moderne e strumenti scientifici, di riconoscere la purezza del metallo senza alcuna ombra di dubbio. Un esempio su tutti è quello della tecnica del saggio alla tocca, utilizzato anche per la verifica della purezza dell’oro.
Nel caso, però, vogliate procedere ad una prima e rapida valutazione fai da te esistono dei piccoli trucchi che ci aiuteranno ad avere almeno un’idea di massima del valore dell’oggetto che stiamo per acquistare.
Il primo metodo è quello della reazione con l’acido solfidrico a contatto del quale l’argento ha un lievissimo annerimento. Per ottenere in casa questo acido è possibile far marcire un uomo ed immergervi poi l’oggetto di argento dentro.
Un metodo di verifica ancora più semplice prevede l’utilizzo di una calamita: l’argento vero non ha proprietà magnetiche e quindi non sarà attirato dalla calamita, quello falso che è solitamente composto per una certa percentuale da comune metallo ne sarà invece attratto.
Prima di ogni altra verifica, comunque, è possibile accertare che sull’oggetto che reputiamo in argento sia presente la punzonatura – obbligatoria per legge – recante la timbratura con la sigla del produttore e la percentuale di argento contenuto (per l’argento si può avere 925 oppure 800).