Il mercato dei metalli preziosi e i compro oro hanno assolutamente bisogno di una disciplina più precisa e che salvaguardi gli utenti e anche gli imprenditori del settore. Sono frequenti gli interventi da parte della guardia di finanza, non ultimo quello di questi ultimi giorni che ha evidenziato carenze sotto il profilo organizzativo e della trasparenza lavorativa. Le indagini da parte delle forza dell’ordine riguarderanno le piccole società e i gruppi di dimensioni ristrette in quanto le grandi organizzazioni presenti sul nostro territorio operano, come sempre, nel rispetto delle regole vigenti in materia e nella completa regolarità.
Va ricordato anche che i gruppi numerosi e di dimensioni maggiori offrono anche servizi di qualità e posizioni vantaggiose ai potenziali clienti, come ad esempio il blocco del prezzo online e la garanzia di ottenere la più alta quotazione di mercato del periodo. Non c’è dubbio che rivolgersi ad una grande e consolidata organizzazione sia una garanzia, nonostante la legislazione sia ancora inadeguata.
I compro oro attualmente sono regolati dalla legge numero 7 del 17 gennaio 2000, dove si riporta che le attività di compro oro sono soggetti autonomi con due distinte azioni operative:
acquisto da privati di oggetti usati con la possibilità di rivenderli;
acquisto di oggetti preziosi danneggiati da destinarsi alla fusione per poi essere rivenduti come lingotti o altra forma; per questo secondo caso è obbligatoria una concessione da parte della banca d’Italia. Con forme legislative del genere è difficile risalire ad una tracciabilità dei beni passati di mano, soprattutto tra un operatore e l’altro. Esiste solo un registro dove si annota la vendita da parte del privato al compro oro che lo acquista.
La nuova legge invece regolamenterebbe in modo assai più preciso e puntale i passaggi e il cammino che intraprenderebbe l’oggetto ritirato. La legge in questo momento è ferma al senato della repubblica dal 13 maggio 2014 e si trova sotto esame della commissione incaricata di preparare e seguire l’iter legislativo. La senatrice Donella Mattesini del partito democratico ha presentato il disegno di legge numero 237 che ha come scopo quello di regolamentare definitivamente il settore che oramai da parecchi anni ha bisogno di chiarezza, trasparenza e precise e più chiare norme antiriciclaggio.
Come spesso accade, di fronte a vuoti legislativi, si formano incertezze e fenomeni di illegalità difficilmente controllabili.
Il settore lo richiede, il pubblico interessato, sempre maggiore, ne ha bisogno; siamo già molto in ritardo e speriamo che questa volta ci si riesca in tempi relativamente brevi, anche se il parlamento è molto impegnato su vari e importanti fronti. Il giro d’affari creato dalle attività compro oro, che conta alcune migliaia di attività sul territorio, si attesta sui 14 miliardi di euro all’anno, provenienti dal passaggio di mano di circa 300 tonnellate d’oro, un fenomeno e un mercato molto prolifico letteralmente esploso negli ultimi anni.
Tornando alla nuova legge riprendiamo alcuni importanti passaggi all’interno degli articoli:
il registro delle compravendite tenuto dalle camere di commercio;
nuove disposizioni in merito ai passaggi, la cosiddetta tracciabilità degli oggetti preziosi, con l’istituzione di un nuovo registro dove si riporteranno tutti i passaggi, anche tra professionisti;
nuovo sito internet a cura delle camere di commercio da utilizzarsi come banca dati;
strategie a difesa del consumatore, come quella di tenere le bilance ben visibili da parte dei clienti;
istituzione di un comitato che curi la tracciabilità e l’origine dei preziosi e in più altre iniziative tutte miranti alla difesa degli operatori e soprattutto dei clienti.
Come già precedentemente affermato i grandi gruppi già operano nel rispetto delle regole e quindi non v’è dubbio che chiunque volesse fare operazioni di compravendita si dovrebbe rivolgere a queste organizzazioni rispettose delle leggi e che operano in modo trasparente e rispettoso. Rivolgersi ad aziende serie, ben organizzate, conviene sempre in tutti i sensi.
Ci si rivolge ai compro oro e banco metalli non solo per vendere un oggetto usato non più di nostro interesse o inutilizzato ma anche per fare investimenti, l’oro da sempre risulta essere l’investimento più redditizio ed è il bene rifugio per eccellenza; le attività serie e ben organizzate sul territorio possono fungere da consulenza per i cittadini interessati e porsi come punto di riferimento per l’acquisto di lingotti come investimento ed avere la certezza del miglior prezzo a disposizione e poterlo bloccare online sono vantaggi importanti.