Essendo ancora oggi fra le più importanti materie prime esistenti al mondo, l’oro ha una propria quotazione ufficiale in Borsa che ne stabilisce sostanzialmente il prezzo di acquisto e di vendita sul mercato. Ma quali sono i meccanismi che spostano periodicamente la quotazione dell’oro al rialzo o al ribasso e come possono gli investitori trarre vantaggio da questi movimenti? Sono tutte domande a cui è difficile dare una risposta completamente esaustiva, in quanto alle spalle di un mercato così importante ci sono in ballo equilibri politici e finanziari enormi, ma è possibile capire quantomeno a grandi linee quali sono i principi su cui è fondato il settore.
Per avere un’idea migliore delle dinamiche su cui si fonda il mercato dell’oro ai giorni nostri, occorre subito fare chiarezza su un punto fondamentale. Bisogna infatti operare una sorta di distinzione tra quello che viene generalmente definito “oro fisico“, e che fa riferimento alle scorte fisiche di questo metallo prezioso e a tutti gli oggetti che ne contengono una percentuale, dal cosiddetto “oro finanziario”, il cui mercato è il vero responsabile degli enormi spostamenti di denaro e degli equilibri monetari delle economie mondiali.
Dietro ai movimenti compiuti ogni giorno dall’oro nel proprio grafico di quotazione ufficiale c’è un gruppo di super-banche internazionali, guidato dalla britannica Barclays, che detiene la maggior parte delle riserve intorno a cui si effettuano investimenti e speculazioni ogni minuto durante tutto l’anno. Ogni giorno, infatti, fondi di investimento, potenti banche e gli stessi governi aprono dei contratti in cui in buona sostanza scommettono o su un ribasso e su un rialzo della quotazione dell’oro in un intervallo di tempo prestabilito. Si tratta di speculazioni dietro a cui nella maggior parte dei casi non si cela il reale interesse di ricevere in cambio dell’oro fisico, ma soltanto quello di ottenere un eventuale surplus finanziario reso possibile dal buon esito della “scommessa”. In questo modo si muovono intorno all’oro quantità di denaro incredibilmente elevate rispetto alle reali scorte presenti nelle riserve mondiali, e per l’aggiunta senza il reale rischio che il sistema crolli da un momento all’altro. Detto con queste parole sembrerebbe qualcosa di folle, quasi di insensato agli occhi di un lettore inesperto, ma il controllo delle banche e dei governi più influenti permette di mantenere la situazione sempre sotto controllo e di evitare lo scoppio del cosiddetto “panico”, che potrebbe causare da un momento all’altro la caduta verticale di un intero sistema. Così come il sistema bancario si fonda sulla fiducia che i clienti non potranno mai richiedere la restituzione contemporanea di tutti i capitali depositati, allo stesso modo questo enorme mercato di speculazioni legate all’oro funziona perché non accade mai che gli investitori richiedano contemporaneamente la consegna fisica dell’oro da parte delle banche. Ecco che arriviamo alla conclusione che la quotazione dell’oro, come già anticipato, non è tanto influenzata dai meccanismi di domanda ed offerta fisica del materiale, ma molto di più dalla direzione in cui si muovono le speculazioni e gli investimenti di “oro finanziario” a livello mondiale. Quando gli investimenti al rialzo crescono in maniera corposa nello stesso intervallo di tempo si avrà una reale crescita della quotazione, ovvero del prezzo, che porta i propri frutti alle casse degli investitori stessi; ma quando il prezzo dell’oro cresce eccessivamente, per evitare pericolosi squilibri monetari a livello internazionale (dato che la quotazione dell’oro è strettamente correlata a quella di alcune monete come il dollaro), le banche sopra citate, come la Barclays, aprono dei contratti ed effettuano una serie di manovre per riportare il prezzo nei parametri.
Dopo aver compreso appieno questo quadro sintetico del mercato finanziario dell’oro, si comprende anche perché investire in oro fisico non sia più necessario rispetto ad un tempo per riuscire ad ottenere un guadagno. Diversi sistemi di trading telematico, infatti, permettono anche al piccolo investitore di effettuare speculazioni sul prezzo dell’oro senza la necessità di possederne una quantità fisica personalmente. Con la severa regolamentazione dei mercati finanziari vigente, infatti, l’investimento online sarebbe molto più sicuro di quello fisico, in cui ci sono da considerare i rischi di furto e smarrimento. Per chi invece si trova in possesso di oggetti in oro da vendere per avere un’entrata monetaria, basta seguire alcune accortezze per evitare di essere truffati. Innanzitutto è necessario controllare sempre personalmente la quotazione dell’oro, solitamente disponibile in prezzo al grammo nei grafici di borsa online, e di pesare in maniera accurata l’oggetto a disposizione. Altrettanto importante è certificare personalmente il grado di purezza del materiale: l’oro 24 karati è quello con la percentuale di purezza maggiore, per cui quello che garantisce la maggiore resa economica; da esso si prosegue in discesa fino ai materiali più impuri, che contengono elevate percentuali di altri metalli e valgono solitamente meno sul mercato.