Come funziona il mercato dei metalli preziosi?

metalli preziosiIl mercato dei metalli preziosi e i compro oro hanno assolutamente bisogno di una disciplina più precisa e che salvaguardi gli utenti e anche gli imprenditori del settore. Sono frequenti gli interventi da parte della guardia di finanza, non ultimo quello di questi ultimi giorni che ha evidenziato carenze sotto il profilo organizzativo e della trasparenza lavorativa. Le indagini da parte delle forza dell’ordine riguarderanno le piccole società e i gruppi di dimensioni ristrette in quanto le grandi organizzazioni presenti sul nostro territorio operano, come sempre, nel rispetto delle regole vigenti in materia e nella completa regolarità.

Va ricordato anche che i gruppi numerosi e di dimensioni maggiori offrono anche servizi di qualità e posizioni vantaggiose ai potenziali clienti, come ad esempio il blocco del prezzo online e la garanzia di ottenere la più alta quotazione di mercato del periodo. Non c’è dubbio che rivolgersi ad una grande e consolidata organizzazione sia una garanzia, nonostante la legislazione sia ancora inadeguata.

I compro oro attualmente sono regolati dalla legge numero 7 del 17 gennaio 2000, dove si riporta che le attività di compro oro sono soggetti autonomi con due distinte azioni operative:

acquisto da privati di oggetti usati con la possibilità di rivenderli;

acquisto di oggetti preziosi danneggiati da destinarsi alla fusione per poi essere rivenduti come lingotti o altra forma; per questo secondo caso è obbligatoria una concessione da parte della banca d’Italia. Con forme legislative del genere è difficile risalire ad una tracciabilità dei beni passati di mano, soprattutto tra un operatore e l’altro. Esiste solo un registro dove si annota la vendita da parte del privato al compro oro che lo acquista.

La nuova legge invece regolamenterebbe in modo assai più preciso e puntale i passaggi e il cammino che intraprenderebbe l’oggetto ritirato. La legge in questo momento è ferma al senato della repubblica dal 13 maggio 2014 e si trova sotto esame della commissione incaricata di preparare e seguire l’iter legislativo. La senatrice Donella Mattesini del partito democratico ha presentato il disegno di legge numero 237 che ha come scopo quello di regolamentare definitivamente il settore che oramai da parecchi anni ha bisogno di chiarezza, trasparenza e precise e più chiare norme antiriciclaggio.

Come spesso accade, di fronte a vuoti legislativi, si formano incertezze e fenomeni di illegalità difficilmente controllabili.

Il settore lo richiede, il pubblico interessato, sempre maggiore, ne ha bisogno; siamo già molto in ritardo e speriamo che questa volta ci si riesca in tempi relativamente brevi, anche se il parlamento è molto impegnato su vari e importanti fronti. Il giro d’affari creato dalle attività compro oro, che conta alcune migliaia di attività sul territorio, si attesta sui 14 miliardi di euro all’anno, provenienti dal passaggio di mano di circa 300 tonnellate d’oro, un fenomeno e un mercato molto prolifico letteralmente esploso negli ultimi anni.

Tornando alla nuova legge riprendiamo alcuni importanti passaggi all’interno degli articoli:

il registro delle compravendite tenuto dalle camere di commercio;

nuove disposizioni in merito ai passaggi, la cosiddetta tracciabilità degli oggetti preziosi, con l’istituzione di un nuovo registro dove si riporteranno tutti i passaggi, anche tra professionisti;

nuovo sito internet a cura delle camere di commercio da utilizzarsi come banca dati;

strategie a difesa del consumatore, come quella di tenere le bilance ben visibili da parte dei clienti;

istituzione di un comitato che curi la tracciabilità e l’origine dei preziosi e in più altre iniziative tutte miranti alla difesa degli operatori e soprattutto dei clienti.

Come già precedentemente affermato i grandi gruppi già operano nel rispetto delle regole e quindi non v’è dubbio che chiunque volesse fare operazioni di compravendita si dovrebbe rivolgere a queste organizzazioni rispettose delle leggi e che operano in modo trasparente e rispettoso. Rivolgersi ad aziende serie, ben organizzate, conviene sempre in tutti i sensi.

Ci si rivolge ai compro oro e banco metalli non solo per vendere un oggetto usato non più di nostro interesse o inutilizzato ma anche per fare investimenti, l’oro da sempre risulta essere l’investimento più redditizio ed è il bene rifugio per eccellenza; le attività serie e ben organizzate sul territorio possono fungere da consulenza per i cittadini interessati e porsi come punto di riferimento per l’acquisto di lingotti come investimento ed avere la certezza del miglior prezzo a disposizione e poterlo bloccare online sono vantaggi importanti.

Compro oro: valutazioni online e blocca prezzo

quotazione oro usatoChiunque abbia mai avuto tra le mani un oggetto d’oro si sarà posto almeno una volta nella vita la seguente domanda: chissà quanto vale? Normale che sia così, visto che il metallo nobile per definizione è da sempre legato al concetto di valore e ricchezza, che suscita interesse e curiosità di una quantificazione anche senza l’impellenza di una vendita.
Trovare una risposta, però, non è semplicissimo, perché, esclusi i casi straordinari in cui si ha per le mani una pagliuzza, una pepita o un lingotto, qualsiasi altro oggetto in oro non è mai formato da questo metallo in purezza, ma lo si trova sempre legato ad altri materiali in leghe di diverso tipo.
Il perché è presto detto: l’oro, per le sue caratteristiche naturali, è un metallo estremamente malleabile, per essere lavorato e reso stabile, quindi, deve necessariamente essere associato a un altro metallo che, inevitabilmente, modificherà la percentuale di oro puro presente nel manufatto finale. Proprio questa caratteristica di unione con altri metalli è alla base del concetto di “carato”, ovvero l’unità di misura che indica la percentuale di oro rispetto al totale dell’oggetto. Più alta è la quantità di oro, maggiore sarà il numero dei carati e, di conseguenza, il valore dell’oggetto.
Per avere una valutazione precisa, quindi, non basta far riferimento al valore dell’oro in borsa, perché, questo, si riferisce sempre all’oro puro. Partendo da quel valore, bisognerà, invece, rapportarlo all’effettiva quantità di oro presente nel gioiello o in quant’altro si voglia valutare.
Per fare un esempio pratico, si consideri che, in Italia, in genere i gioielli sono a 18 carati. Considerando che, per convenzione, l’oro puro è considerato a 24 carati, si capisce la differenza che c’è tra l’oro puro e l’oro lavorato. Traducendo il discorso in millesimi, i 18 carati diventano un titolo di 750/000, ovvero: fatte mille le parti del gioiello, 750 di esse sono in oro, mentre le restanti sono di altri metelli.
Per una valutazione precisa, allora, ancora una volta viene in aiuto internet che, grazie ai servizi di compro oro online, permette di verificare in tempo reale la quotazione precisa del proprio gioiello e, con il sistema del blocco del prezzo, avere la certezza di poter contare sempre sulla miglior quotazione possibile.
Il sistema è molto semplice: alcuni siti internet, di solito di importanti brand di compro oro, presentano al loro interno un form in cui è possibile inserire i dati relativi all’oggetto di cui si vuole fare la valutazione. I numeri che interessano sono quelli relativi al peso dell’oggetto e ai suoi carati. Con queste semplici informazionim il sistema, rifacendosi alle quotazioni in tempo reale dell’oro, è in grado di dare una valutazione immediata del valore dell’oggetto. A questo punto, se l’utente è soddisfatto della valutazione ottenuta, la possibilità che il sistema gli offre è quella di bloccare il prezzo visualizzato per un arco di tempo di 24/48 ore. Se in questo lasso di tempo ci si reca in un punto vendita del brand sul cui sito si è effettuata la quotazione on line, si può portare a termine la compravendita con la garanzia di vedersi riconosciuta l’esatta valutazione congelata su internet, indipendentemente da eventuali variazioni che si possono essere verificate sul mercato nel frattempo.
Se, invece, la valutazione del momento non è di proprio gradimento, oppure se, una volta bloccato il prezzo, ci si ripensa e si cambia idea, non sussiste alcun problema, perché basterà lasciar scadere l’arco di tempo di 24/48 ore e la valutazione scadrà senza nessun obbligo di vendita da parte di chi ha effettuato l’operazione, consentendo di procedere a una nuova valutazione che terrà conto delle nuove quotazioni dell’oro e che, a quel punto, potrebbe soddisfare le esigenze di ciascuno.
Per completezza, è bene sapere che, una volta in negozio, ci sono alcune semplici regole che devono essere osservate a garanzia del cliente e del rispetto delle leggi. Prima di tutto gli oggetti verranno ripesati, sempre alla presenza del cliente. Quindi, con alcune semplici procedure come il saggio “alla tocca”, il negoziante verificherà l’autenticità dell’oro e la caratura dell’oggetto. Per quanto riguarda il pagamento, infine, secondo le norme antiriciclaggio, per cifre superiori ai mille euro non si possono effettuare pagamenti in contanti ma solo tramite assegno o bonifico bancario.

Scegli il franchising di successo!

franchising compro oroPer chi vuole intraprendere un’attività commerciale, la soluzione del franchising può essere piuttosto interessante, in particolare se l’impegno finanziario necessario ad iniziare l’attività è contenuto. Questo, ad esempio, è il caso dei negozi “Compro Oro”, per i quali non è necessario avere un magazzino con prodotti da vendere ma solo uno spazio di limitate dimensioni (in genere da 15 metri quadrati in su) strutturato in modo tale da essere compatibile con l’attività di acquisto e, successivamente, vendita di preziosi da o per privati.

L’attività di franchising prevede un accordo tra il commerciante che intraprende l’attività, chiamato franchisee o anche affiliato, e un’azienda che ha già una certa notorietà, cioè con un brand o marchio riconosciuto, chiamata franchisor o affiliante. Il commerciante utilizzerà le insegne con il logo dell’affiliante al costo di una commissione d’ingresso ed una certa percentuale sul fatturato. Queste percentuali sono chiamate royalties. L’accordo di cui sopra, realizzato con un vero e proprio contratto, ha generalmente la durata di cinque o sei anni, rinnovabili.

Naturalmente la soluzione del franchising è utile anche alla casa madre, che può essere ad esempio un Banco Metalli, perché consente di ramificare ed espandere la propria attività commerciale con l’apertura di molti negozi in diverse città italiane senza accollarsi i costi degli stessi.

Da parte del franchisor, i vantaggi sono molteplici. In primo luogo l’essere affiliato ad una casa madre di comprovata esperienza e popolarità è essenziale per ottenere la fiducia del privato che vuole vendere il proprio oro usato ad un Compro Oro con garanzie di corretta remunerazione e nel rispetto di tutte le leggi vigenti. Questo aumenta di molto le possibilità di successo dell’esercizio.

Per aprire un Compro Oro in franchising occorre anche arredare il negozio con mobili dai colori che richiamano quelli della casa madre. Inoltre l’arredamento del negozio deve rispettare gli standard qualitativi richiesti. Le attrezzature necessarie, oltre a quelle indispensabili per qualsiasi tipo di esercizio commerciale, sono relativamente poche e consistono essenzialmente in una cassaforte, una bilancia di precisione certificata, lenti d’ingrandimento e utensili per riconoscere i metalli preziosi e i diamanti. In totale, si può stimare l’impegno finanziario necessario per intraprendere l’attività in una somma che può andare dai 15.000 euro in su.

Da parte sua, l’affiliante deve garantire corsi di formazione che consentono all’affiliato di acquisire le necessarie competenze per lo svolgimento del lavoro nonché una consulenza immediata, anche tramite call center, in caso di necessità. I corsi di formazione trattano sia argomenti relativi alle conoscenze nel campo della valutazione dei metalli preziosi che aspetti giuridici, amministrativi e di marketing. Successivamente, sono generalmente tenuti corsi di aggiornamento e perfezionamento, perlopiù gratuiti.

Anche l’esperienza insegna che un’attività di Compro Oro in franchising ha ottime possibilità di avere successo. Infatti, i rischi da parte dell’esercente sono limitati a cominciare dalle giacenze di oro in magazzino. Generalmente dopo meno di 15 giorni l’oro presente in negozio è ritirato a spese dell’affiliante con pagamento immediato. Si stima che, nel giro di 18 mesi, il giro d’affari possa superare i 150.000 euro, consentendo quindi un ritorno dalle spese d’investimento estremamente rapido.

Ma aprire un’attività di Compro Oro in franchising non è limitato a chi inizia quest’attività da zero. Infatti, anche avviate gioiellerie od orologerie possono intraprendere questa strada, con il vantaggio di avere già esperienza nel campo e una maggiore popolarità sul territorio grazie agli anni di esercizio precedenti.

Il successo di quest’attività dipende anche dal potenziale bacino di utenza. Per i negozi di Compro Oro in franchising
è generalmente richiesto di essere ubicati in zone con almeno 30.000 abitanti. Da parte della casa madre deve essere poi garantita l’esclusività, il che vuol dire che nella zona stessa non possono essere aperti altri esercizi con lo stesso brand.

L’ultima frontiera per i negozi Compro Oro in franchising è il servizio di Compro Oro online. Con questo servizio si da’ la possibilità monitorare e bloccare il prezzo ma non di vendere i propri oggetti preziosi, infatti per la legge anti riciclaggio è necessario vendere il proprio oro direttamente in negozio, seguendo una registrazione della persona che vende e dei gioielli venduti, questo serve per tutelare sia il venditore che l’acquirente.

Compro Oro La Migliore Quotazione

compro oroCome molti sanno il valore del prezioso metallo è reso noto a livello mondiale due volte al giorno nella capitale britannica dalla London Bullion Market Association, il prezzo è stabilito in base alla contrattazioni che si sono svolte nel periodo di tempo considerato e può variare anche in maniera notevole.
Il mercato dell’oro è in continuo movimento.

In tutte le città nuovi negozi di Compro Oro aprono i battenti quasi continuamente.
Tutto questo dipende dal difficile momento economico che stiamo vivendo e che spinge sempre più persone a vendere il proprio oro. Ma questo non significa dover cedere i propri gioielli a prezzi bassi.
Ovviamente ogni commerciante può liberamente decidere a che prezzo acquistare o vendere, non esiste nessuno obbligo che vincoli a seguire quanto deciso a livello mondiale.
Certamente nessuno degli operatori concluderà transazioni che per lui risultassero in perdita.
Ma come può un cliente sapere se sta vendendo il proprio oro al prezzo più conveniente del momento?
Consigliamo a chi intende vendere i propri gioielli di non accettare la prima offerta ma di visitare alcuni negozi prima di decidere. Rivolgersi a insegne ben conosciute sul mercato perché offrono maggiori garanzie di serietà. È bene sapere che i negozi che comprano oro, fra gli altri adempimenti previsti dalla legge, devono usare delle bilance specifiche che fra le altre caratteristiche devono avere un visore a led che permetta di controllare il peso del metallo. Diffidare di chi non usa tali bilance.
Un altro accorgimento consiste nel fare valutare da un gioielliere di fiducia quello che si intende vendere, in modo da avere già un’idea di massima di quanto si può ottenere. Il valore può essere molto diverso da quello che si crede, perché intervengono molti fattori dei quali un privato non tiene conto come, per esempio i carati. Questo è un dato che influenza fortemente il prezzo che verrà offerto.
Chi naviga facilmente su internet può monitorare per qualche giorno valore dell’oro, e cercare di vendere quando raggiunge la cifra più vicina a quella che interessa.
Molti siti di operatori del settore pubblicano in tempo reale il fixing di Londra.
Chi non desidera recarsi di persona presso un punto Compro Oro può effettuare tutte le operazioni online tramite appositi form. A partire dalla valutazione, al blocco del prezzo per almeno quarantotto ore, la vendita vera e propria si farà nel negozio.
Le cifre che superano i mille euro non possono essere pagate in contanti, ma esclusivamente con assegni o bonifici la cui ricevuta di esecuzione deve essere consegnata a chi ha venduto.
È bene sapere che in qualsiasi modo si cedano i propri gioielli, sia di persona che online, il compratore ha l’obbligo di registrare in maniera accurata gli oggetti acquistati. Anche questo è un sistema utilizzato per proteggere entrambi i contraenti e per combattere il riciclaggio.
Seguendo tutte le indicazioni date finora e, se si ritiene sia il caso, prendendo ancora più precauzioni di quante finora segnalate, sarà facile realizzare il maggiore guadagno possibile.

Compro Oro Solo Il Bello Dell’oro Usato

oro lavoratoDalla fine degli anni ’90, per i cittadini italiani in possesso di oggetti di metallo prezioso (oro, argento, platino ecc.) esiste una nuova possibilità di cambiare quel tipo di merce in denaro contante: grazie ai negozi Compro Oro.

In un certo senso possiamo dire che utilizzare i propri oggetti preziosi come i gioielli per ragioni finanziarie senza svenderli al primo offerente è una pratica che viene da molto lontano. E’, infatti, dal quindicesimo secolo che, su iniziativa di frati Francescani, fu data la possibilità ai cittadini in difficoltà economiche di utilizzare i propri beni per ottenere denaro utilizzabile, ad esempio, per il pagamento di prestiti pregressi che altrimenti non si sarebbero potuti onorare, oppure da utilizzare per intraprendere attività lavorative.

Si chiamava Monte di Pietà. I frati, in cambio di oggetti di valore dati loro come garanzia, fornivano ai cittadini una quantità di danaro pari a 3/4 del valore stimato per l’oggetto prezioso. Dopo un certo periodo, tipicamente un anno, il cittadino poteva andare a riprendere il proprio oggetto dato in pegno se restituiva la somma avuta precedentemente, senza pagare interessi o pagandone in misura molto minore rispetto a quanto chiedevano altri enti erogatori di prestiti. Soprattutto all’inizio, il bene dato come garanzia poteva non essere un oggetto prezioso ma anche un altro bene con un valore sufficientemente definito e sufficientemente duraturo nel tempo. 

Se, dopo il periodo del prestito, il cittadino non riusciva a rifondare il Monte di Pietà, i propri beni non gli erano restituiti, ed erano posti in vendita tramite sistemi come le aste.

Successivamente l’attività del Monte di Pietà, che si chiamerà anche Monte dei Pegni o Banco dei Pegni, sarà svolto da fondazioni che ruotavano attorno a banche e a istituti finanziari. Questo tipo di istituzioni sono presenti anche ai giorni nostri, ma, per vari motivi, la loro attività va diminuendo e molte banche stanno decidendo di eliminare anche storiche istituzioni di questo tipo. 

Sebbene da un certo punto di vista l’attività dei Compro Oro può essere paragonata a quella del banco dei pegni, occorre sottolinearne comunque le differenze, che sono sostanziali e, generalmente, a vantaggio dei clienti di questi negozi.

La principale differenza sta nel fatto che gli oggetti preziosi non sono trattenuti temporaneamente per poi essere restituiti, ma sono venduti dai possessori al negozio Compro Oro, che corrisponderà per l’acquisto una somma di danaro funzione del valore effettivo del bene. 
Trattandosi, tipicamente, di oggetti in oro, il gioiello sarà trattato come oro usato, e quindi con modalità di valutazione ben definite che dipendono dal peso dell’oggetto e dalla purezza dello stesso. Occorre considerare che non è necessario che il gioiello sia di design, esteticamente accattivante o altro: anche monili guasti o usurati possono essere utilizzati per questo scopo. 
La valutazione sarà naturalmente in funzione del valore dell’oro nel momento della vendita, la cui quotazione è definita dal cosiddetto fixing dell’oro di Londra. Due volte al giorno, alle ore 10 e alle ore 15, alla principale Borsa Valori del continente europeo cinque banche, in particolare la Deutsche Bank la Barclays la Bank of Nova Scotia, HSBC e la Societe Generale, stabiliscono questo parametro, che sarà tenuto in considerazione dai vari Compro Oro italiani per la stima del valore del bene.

Come si diceva precedentemente, questi esercenti hanno cominciato ad esistere alla fine degli anni ’90. Durante il periodo successivo, e fino al 2011, l’aumento notevolissimo del costo del metallo prezioso, che è passato da circa 9 dollari al chilogrammo a ben 59 dollari al chilogrammo, ha contribuito alla notevolissima diffusione di questi esercizi, che stanno avendo qualche difficoltà in più solo nell’ultimo periodo a causa del calo del prezzo dell’oro, ora attorno ai 42 dollari per chilogrammo.

Per garantire la correttezza e la serietà di questi negozi, lo stato italiano si è sempre dimostrato piuttosto severo. Dal 2007 anche in questi luoghi devono essere rispettate le norme antiriciclaggio, precisate proprio in quell’anno. Queste norme, tra l’altro, sono una delle ragioni per le quali i Banchi dei Pegni sono gradatamente entrati in crisi.

Vediamo a grandi linee cosa prevedono queste normative. Innanzitutto l’identificazione del cliente, che deve essere un privato maggiorenne, quindi dotato di carta di identità che deve essere esibita al negoziante. Il negoziante deve avere un registro contenente i dati di chi usufruisce dei suoi servizi e le operazioni effettuate. 
Gli oggetti acquistati devono essere trattenuti così come sono stati loro forniti per 10 giorni, periodo nel quale il prezzo dell’oro può peraltro subire delle variazioni. Per cautelarsi, i negozianti di Compro Oro ne terranno conto nella quotazione del bene, che sarà quindi percentualmente un po’ inferiore al prodotto del peso per la quotazione del’oro. Questa percentuale, tipicamente dal 5% al 9% serve anche al guadagno dell’esercizio e alle spese di gestione.

Per l’apertura di un negozio di questi tipo, è necessario inoltre che la questura verifichi l’idoneità dell’esercente anche dal punto di vista dei requisiti morali necessari. Inoltre, la struttura del negozio dovrà rispondere a normative che mettono al riparo il negoziante e chi ci lavora da eventuali tentativi di rapina, e anche in questo caso è la questura che si occupa delle verifiche relative con sopralluoghi ad hoc. 

Gli operatori di metalli preziosi, possono anche agire in conto vendita. In questo caso il bene del cliente sarà venduto dal negoziante e il ricavato, a parte una certa percentuale della somma che sarà trattenuta, sarà dato all’ex proprietario del gioiello solo dopo la vendita stessa. In questo modo è normalmente possibile ricavare qualcosa in più dalla vendita dell’oggetto prezioso. Un altro metodo per avere valutazioni più vantaggiose è la permuta del proprio monile con un altro oggetto prezioso presente in negozio.

La possibilità di conto vendita e di permuta sono le principali differenze tra i Compro Oro e i Banco Metalli, che possono solo cedere i metalli preziosi acquistati a fonderie specializzate. Un’altra differenza sta nel fatto che il Banco Metalli può lavorare acquistando oggetti preziosi non solo da privati ma anche da società.

Un’altra interessante analisi riguarda la clientela dei negozi Compro Oro, e di come questa è variata nel corso degli anni.
Nei primi tempi erano soprattutto le famiglie che, per una ragione o per l’altra, si sono trovate in condizioni di forte crisi finanziaria. Per far fronte alle spese e ad eventuali debiti, si sono viste costrette a vendere il piccolo o grande patrimonio di gioielleria e preziosi in loro possesso, magari cedendo anche gioielli e argenteria appartenuti agli avi. 

Oggi possiamo dire che la tipologia dei clienti è più variegata. Infatti, anche il ceto medio fa parte della clientela di questi negozi, e non solo per necessità stringenti. Avere in casa dei gioielli che non si utilizzano più, magari guasti, li espone inutilmente al pericolo di furti. Quindi, perché non venderli per ricavarci qualcosa da sfruttare per qualche sfizio? 

Un’altra particolare tipologia di clienti recentemente osservata in questi negozi, riguarda i divorziati, categoria che, negli anni, si fa sempre più numerosa. Talvolta gli ex coniugi non sopportano di avere in casa gioielli regalati dall’ex partner, e quindi decidono di disfarsene, magari guadagnandoci qualcosa o permutandoli in altri gioielli.

Come Ottenere La Migliore Quotazione Oro, Dai Compro Oro?

migliore quotazione oroQuando una persona decide di vendere il suo oro usato lo fa cercando di ottenere la migliore quotazione offerta dal mercato.
Come molti sanno il prezzo dell’oro puro è definito a livello mondiale dalla Borsa di Londra due volte per ogni giornata di trattazioni.
Può variare, anche notevolmente, da un momento all’altro in base all’aumento della richiesta globale.
Discorso ben diverso è il prezzo che si può spuntare vendendo gioielli, orologi, bracciali. monete e persino capsule dentali.

Chi compra oro ovviamente vuole guadagnare, non può certo agire per pura beneficenza, ed una differenza tra quanto si pensa di incassare e quanto viene offerto è normale. L’importante è che rientri entro certo parametri che indichino una giusta transazione. Non si possono fornire dei valori a priori perché, come già detto, variano continuamente.
Tutto sta nel trovare un punto acquisto che possieda alcune caratteristiche sintomo di serietà professionale.
Prima di tutto deve offrire una consulenza gratuita, è meglio non fidarsi di chi chiede un compenso solo per effettuare una valutazione, così già diminuisce il ricavato della vendita.
Deve essere in grado di dimostrare che è aggiornato sul fixing, e questo lo può fare anche chi vende informandosi in tempo reale su internet prima di recarsi al punto acquisto e facendo i debiti calcoli di proporzione tra oro puro ed oro usato.

Deve pesare davanti al cliente la merce che gli viene offerta. Esistono delle bilance omologate dalle Camere di commercio con doppio display che permettono un controllo accurato da parte del probabile cliente.
E’ comunque consigliabile pesare in precedenza il proprio oro per avere almeno un’idea di massima di quello che si vuole vendere.
Se tra gli oggetti ci sono delle medaglie o delle monete d’oro, l’acquirente dovrebbe essere in grado di fornire una valutazione numismatica. Può accadere che davanti a pezzi particolarmente pregiati ed antichi risulti più alto il valore intrinseco che quello corrispondente al solo metallo prezioso.
In presenza di gioielli antichi o con incastonate pietre particolarmente preziose, il valore può essere stabilito in maniera ancora diversa.

Un compratore onesto deve fare presente tutte queste possibilità al venditore.
Solitamente chi decide di liberarsi di oggetti preziosi lo fa per avere un congruo riscontro economico, ed è quindi consigliabile procedere avendo le idee chiare.
Sarebbe opportuno rivolgersi ad un gioielliere di fiducia che possa eseguire una stima degli oggetti preventiva.
Se invece si decide di occuparsi personalmente della trattativa, dopo aver diviso per valore di carati, o meglio di millesimi gli oggetti, sarebbe opportuno eliminare tutte le parti non pertinenti quali appunto le pietre o magari gli ingranaggi se si tratta di un orologio. Quindi si pesa il metallo rimasto e si procede ad una stima di massima a livello personale. E’ importante ricordare, come detto in precedenza, che il prezzo dell’oro può variare notevolmente anche da un giorno all’altro.
A questo punto è consigliabile rivolgersi a più di un punto che tratta acquisto di oro, per poter fare i debiti confronti.

Sono da preferire i commercianti che dopo aver eseguito una stima precisa sono disposti a mantenere il prezzo concordato per più di un giorno, sul sito www.oroelite.it avrete la possibilità di bloccare il prezzo per 24 ore, per dare modo al cliente di pensare con calma e decidere se è veramente convinto di privarsi degli oggetti. Certamente non possono passare settimane o mesi prima della decisione, poichè il prezzo dell’oro varia in continuazione.

E’ bene ricordare che per la trasparenza si possono pagare cifre in contanti non superiori a 999,99 euro. Per somme superiori è necessario effettuare un bonifico, il cui CRO verrà fornito al venditore per maggiore garanzia, o al limite il pagamento può essere in assegni.
Vendere il proprio oro è una trattativa delicata, specialmente se siamo davanti a grosse quantità del prezioso metallo ed è per questo che è preferibile informarsi in maniera seria per non credere poi di essere stati raggirati.